Ho incontrato la signora Maria Teresa Zanet (detta Resi) nipote del nostro socio Modesto Zanet; si è iscritta al gruppo del 1994, quando suo zio Modesto, classe 1909, da tanti anni nostro iscritto, è “andato avanti”. La signora Resi si prese cura dello zio caduto ammalato nel 1985, lo assistette amorevolmente per tutti quei lunghi anni di agonia. Mi raccontò le vicende militari dello zio incominciando dalla sua partenza per Gemona nel 1930 per il servizio di leva nell’Ottavo Alpini, battaglione Gemona. Successivamente venne trasferito a Tolmezzo, poi a Sappada ed infine rientrò a Gemona. In questo periodo ebbe la “fortuna” di portare sulle spalle, dato che il terreno era paludoso, il suo generale “Zanier” che soffriva di dolori alle gambe. Ci raccontò, ridendo, come rideva lo zio nel ricordarlo, quello che successe durante una perlustrazione notturna quando lui, capo pattuglia, udendo dei rumori sospetti, ordinò di far fuoco e la vittima fu solo un gatto. Si congedò nel dicembre 1931; essendo l’ultimo di dodici fratelli ed avendo perciò diritto all’esonero da ulteriore servizio militare, nel 1939 emigrò in Germania e lavorò a Berlino fino al 1944. Fatto prigioniero dai russi fu liberato alla fine del 1946 e rientrò definitivamente a casa il 18 gennaio 1947. Modesto era molto orgoglioso di aver fatto parte delle truppe alpine, non a caso, durante i nove anni della malattia, raccontava spesso alla nipote, oltre alle vicissitudini vissute da militare, le esperienze da iscritto dell’A.N.A., le molte adunate nazionali, sezionali, locali, cui aveva partecipato. Ricordava inoltre l’affettuosa amicizia che aveva stretto con Ferruccio ed Enzo Piva, anche loro “andati avanti”.


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