Ho incontrato la signora Angelica Stefani, vedova dell’Alfonso Rizzetto, classe 1919. La signora Angelica e Alfonso, sposati nel 1947, hanno avuto quattro figli maschi, tutti felicemente sposati. Dopo la morte del marito, avvenuta il 2 febbraio 1999, la signora Angelica si è iscritta al nostro gruppo come “amica degli alpini” ed ha cominciato a partecipare alle nostre manifestazioni perchè si sentiva, in questo modo, di ricordare meglio il suo Alfonso. Nel colloquio, la signora Angelica ci raccontò le vicende del marito. Fu arruolato nel 27° Reggimento Artiglieria da Montagna “Cuneo” a Milano. Allo scoppio della guerra, il reggimento fu prima inviato sul fronte italo/francese ed in un secondo tempo trasferito in Grecia, di rinforzo alla divisione Julia. Nel gennaio del 1943 si ammalò e, fatto rientrare in Italia, fu ricoverato all’ospedale militare di Bari, dove rimase degente per un breve periodo. Fu poi mandato in convalescenza a casa e, nell’agosto di quell'anno, rientrò a Milano. Dopo l’armistizio, riuscì, sfuggendo ai tedeschi, a ritornare a casa dove, sfortunatamente, fu fatto prigioniero e costretto a lavorare per l’organizzazione “Todt” fino al marzo 1945, quando, riuscito a scappare, si arruolò nella brigata Garibaldi Bastione, partecipando ad alcuni combattimenti nelle zone di Faedis di Udine. Finita la guerra è rientrato definitivamente a casa, fu decorato con medaglia di bronzo. Mentre mi raccontava le traversie vissute dal marito, la signora Angelica si commoveva al punto di avere le lacrime agli occhi.


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