Sergio Pivetta, classe 1922, residente a Milano insegnò per alcuni anni al Malignani di Udine e poi all'Istituto Magistrale di Sacile, dove conobbe la sua futura moglie, che sposò nel 1956 e dalla quale ha avuto due figli: Marco, medico-chirurgo ortopedico (e capitano degli Alpini) e Livia, fisioterapista. Nell'immediato dopoguerra ha ricoperto l'incarico di primo segretario ANA Pordenone (dal 1946 al 1954), collaborando con il dott. Guido Scaramuzza, Sandro Toffolon ed altri, alla ricostituzione di “non ricordo più quanti gruppi. Tutte le domeniche, o quasi, assieme a Sandro, accompagnavo il Dott. Scaramuzza nei paesi del circondario: santa messa, cerimonia, brindisi ed i gruppi crescevano”. Ha collaborato anche attivamente all'organizzazione della prima Adunata della Mia, a Pordenone, il 1° settembre 1949; poi, dall'Ottobre 1954 si è trasferito a Milano. Insegnante di ruolo nelle scuole di Stato dal 1946 al 1975: prima ad Udine, Avviamento Prof.le "Malignani" poi a Sacile, Istituto Magistrale, successivamente a Milano, Liceo Classico Berchet, ed infine, docente all'ISEF Lombardia, Università degli Studi di Milano, dal 1967 al 1997. Egli non ci fornisce riferimenti particolari sulla sua vita alpina, accenna soltanto ad alcune località dove si trovò impegnato in duri combattimenti e in una organizzazione che lasciava purtroppo a desiderare. “Il vestiario – racconta – in genere non era adatto alle necessità dell'affrontare una guerra”; sottolinea con forza la crudeltà e la miseria dell'uomo di fronte alla quotidianità di una vita così difficile, secondo lui, non comprensibile per i giovani d'oggi.

In sintesi, ecco il diario della sua vita alpina, raccontato in prima persona. “L’8 Settembre 1943 mi trovavo nelle Puglie, dove tutti i battaglioni A.U.C, classe 1922 erano stati inviati, con compiti anti-paracadutisti. Ma non fummo impiegati. Anzi, ci trovammo gli alleati in casa prima ancora di aver notizie, da radio naja (a quei tempi la TV non esisteva) che erano sbarcati. Ero, allora, allievo scelto capo-compagnia nel 17° Btg. d'Istruzione. E a fine guerra appresi che ero stato classificato 1° d'Italia al Corso Ufficiali di Oria (Puglie) 1943. Nel bailamme seguito alla resa incondizionata agli anglo-americani chiesi ed ottenni di essere assegnato, volontario di guerra, al Btg. Alpini Piemonte 3° Rgt. Alpini (formato dai "complementi" destinati al 3° e dai "rimpatriati" dei Btg. Exilles - Fenestrelle - Intra) con il quale presi parte il 31.03.1944 alla conquista di Monte Marrone; poi a fine maggio di Colle Altare (Parco Nazionale degli Abruzzi); successivamente all'inseguimento dei Tedeschi in ritirata dalla linea Gustav fino quasi alla Gotica; infine ai combattimenti di S.Maria di Iesi per l'occupazione (o liberazione, dipende dai punti di vista) della città. Promosso sottotenente sul campo per meriti speciali (solo un merito, quello di aver fatto il mio dovere e di non essere morto) venni trasferito al "Monte Granerò" con il quale rimasi in prima linea fino a metà Settembre 1944 per seguirlo poi in Sicilia ove il battaglione nel 1945 venne inviato con compiti antibanditismo e successivamente sciolto. Nel 1951 venni richiamato all'8° Alpini, Divisione Mia, Btg. L'Aquila (assieme all'Avv. Ballarin di Pordenone, a Berto Giol di Sacile, a Nilo Pes di Fontanafredda ed altri), ai tempi della tensione con la Jugoslavia di Tito. Promosso Tenente nel 1948; promosso Capitano nel 1957; promosso Maggiore nel 1981; ed infine, Ten. Colonnello nel 1995 R.O. Due croci di guerra al merito. Medaglia di volontario di guerra. Medaglia della guerra di Liberazione con 2 stellette. Certificato di Merito C.I.L. – 5ª Armata Americana (1945). Certificato di Merito 210ª Div. – 5ª Armata Americana (1945). Encomio Solenne - Torino 1946 - Difesa polveriera di Sangano. Quattro cittadinanze onorarie: Scapoli (1975); Rocchetta a Volturno (1984); Legnano (1988); Jesi (1994). Diploma d'Onore "Alpino di Monte Marrone"(1975). Diploma d'Onore al Combattente per la Libertà (1983). Onorificenza di Cavaliere al Merito della R.I. (1983) Onorificenza di Commendatore al Merito della R.I. (2003) ”. Nel 1975, con i diritti d'Autore del suo diario "Una Guerra da Signori", ha fatto erigere, sulla vetta di Monte Marrone a quota 1770, una Croce in ferro alta 6 metri sormontata da un'aquila con le ali spiegate, pregevole opera dello scultore alpino Vittorio Fiotti.

 


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