Mi sono incontrato con la Signora Lisetta Pupin, vedova di Romolo Marchi, gloriosa figura di Alpino, medaglia d'argento, caduto sul Fronte Russo il 26 Gennaio 1943.

La Signora Lisetta, classe 1915, sposata con Romolo nel 1937, ha avuto un figlio e una figlia, alla quale, per volontà paterna, fu messo nome Julia, oggi nostra Madrina e Presidentessa dell'Associazione Nazionale Famiglie Caduti e Dispersi in Guerra di Pordenone,.

Durante la mia visita, la Signora Lisetta ha raccontato le vicende vissute dal suo Romolo da quando, nel 1932, partì per il servizio di leva, destinato all'8° Rgt. Alpini, Btg. Gemona, a Udine e si congedò, col grado di Sergente, alla fine del 1934. Fu richiamato nel maggio 1942 e destinato al Btg. Gemona, a Tarcento. In questo periodo le scriveva affettuose lettere. Ai primi di agosto 1942, ricevuto l'ordine di partire per la Russia, venne a Pordenone a salutare la sua Lisetta ed i figlioli; il 10 Agosto partì per il fronte ed anche allora continuò a scrivere molto spesso alla moglie. La Signora Lisetta mi disse che Romolo era un uomo assai semplice ed umile e perciò, nella sua breve vita, ebbe considerazione e stima generale. Ci riferì alcune frasi delle sue lettere: "Ho visto passare i miei Alpini che sono meravigliosi. Non io che sono l'ultimo" - ed ancora - " Non per fede e non per amor di Patria" - e continuava, prima di morire - "Nella guerra muoiono gli eroi, io sono una, o quasi, mediocrità. Sono destinato a tornare".

"Un giorno - mi raccontò ancora la signora - mio marito, rientrando dal lavoro, mi comunicò che in Grecia, sul Colico, a quota 1.615, era caduto suo cugino Toni e che, dopo questa morte, non si sentiva più di stare a casa. Si deve sapere che le famiglie Marchi hanno dato alla Patria tre figli: Romolo, Toni e Aldo". Con voce commossa, ad un tratto, la signora mi disse che suo marito, prima della battaglia di Nikolajewka, pregò il dott. Guido Scaramuzza e Sandro Toffolon, buoni testimoni, di aver cura dei suoi figli, in particolare della piccola Julia.

Sabato 17 marzo 2001, a pochi mesi dall’intervista, la Signora Lisetta ha raggiunto il suo Romolo nel paradiso di Cantore.

 


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