Attilio Marchi  nacque nel 1912, si sposò con la signora Elena Tonelìo nel 1941 ed ebbero tre figli: il primogenito, un bambino e due figlie. Prestò servizio militare di prima nomina al 7° alpini Battaglione Cadore nel 1932 da Sottotenente fino alla fine del 1934. In seguito venne richiamato sempre nel Btg. Cadore in Abissinia ma la partenza fu annullata; venne infatti congedato con il grado di Tenente. Fu richiamato nel ’39 all’8° Alpini Btg. Gemona, per la campagna d’Albania e, dopo esser nuovamente congedato nel febbraio del ’41, fu richiamato alla fine dello stesso anno e rinviato in Albania con il 7° Alpini. Attilio, convinto finalmente di rientrare a casa con il suo reparto, fu invece mandato in Montenegro a reprimere i moti partigiani con la Divisione Pusteria; qui vi rimase per lungo tempo, perché i nostri reparti nel gennaio del 1942 erano stati circondati dalle truppe di Tito. Quando ricevette la triste notizia della morte di suo fratello Aldo, Tenente di Fanteria in Sardegna, l’unico suo desiderio era di rientrare in Italia, e visto che era rimasto figlio unico,  naturalmente, era stato  esonerato dal servizio militare dal gennaio del 1942. Ma in tempo di guerra nulla è scontato, così fu richiamato per l’ennesima volta nel dicembre del 1942, assegnato all'8° Alpini Btg. Gemona con il grado di  Capitano, e mandato in Francia a raggiungere le nostre truppe di occupazione in Costa Azzurra. In Francia, dove incontrò il Capitano Kiussi, ebbe il comando di una Compagnia, e per ordini del Comando Supremo, fino al luglio del 1943, rimase con la Compagnia in quelle zone, poi rientrò in Italia e fu destinato a Tarcento. Il 12 settembre del 1943, in seguito all'armistizio con gli anglosassoni, ebbe l'ordine di assumere il comando della ricostituita Divisione “Julia'' (allora di stanza a Gorizia) e di mandare a casa tutti gli Ufficiali graduati e i soldati alpini. Nei primi del 1944 gli arrivò a casa la comunicazione di essere diventato Maggiore ''Penna Bianca''. Il nostro Attilio è andato avanti nel paradiso di Cantore il 28 agosto 2006.


Per tornare alla lista delle testimonianze clicca sull'immagine