Alfonso Liut, classe 1919, sposò la signora Arcisa Zanata nel 1939, dal quale matrimonio nacquero cinque figli, il più piccolo dei quali venne a mancare tragicamente nel 1973. Alfonso partì per il servizio militare nel 1941 destinazione Tolmezzo, 8° Rgt. Alpini Btg.Tolmezzo Settantaduesima Compagnia Plotone Comando Squadra Esploratori. Durante il secondo conflitto mondiale, precisamente nel 1942, fu inviato in Russia e una volta giunto a Jsium incontrò varie tradotte di alpini e proseguì con loro a piedi; fu trasferito di volta in volta in varie località e in quelle circostanze incontrò il fratello Giuseppe, effettivo del Btg. Tolmezzo, ma aggregato provvisoriamente al Comando Divisione Julia con il Generale Ricagno. Ebbe così l'opportunità, ai primi  di settembre del 1942, di stare un'ora con suo fratello. Subito dopo partì con la sua Compagnia per il fronte, vicino Saprina, per dare il cambio ai tedeschi. Nel dicembre dello stesso anno arrivò una Compagnia della Divisione Vicenza per dar loro il cambio e la possibilità di rientrare a "Saprina". Suo fratello Giuseppe chiese l'avvicinamento ad Alfonso e così il 15 gennaio del 1943 si ritrovarono. Quando arrivò nello stesso anno l’ordine di ritirarsi per Alfonso incominciò il calvario: si congelò i piedi e fu trasportato da un camion militare, nel quale fu caricato da suo fratello. Nel tragitto l'autista fu ferito ed il camion si rovesciò. In tale circostanza Giuseppe gli raccomandò, nel caso fosse rientrato a casa, di riferire alla madre testuali parole: ''ti voglio tanto bene''. A causa del congelamento il nostro Alfonso non poté tenere il passo dei suoi compagni, perciò rimase indietro, staccato dagli altri e quasi solo; per  sua fortuna incontrò due commilitoni che lo aiutarono, questi in realtà erano in cerca dei dispersi, tra i quali risultava anche il fratello Giuseppe. Alfonso seppe solo poi della morte del fratello. Rientrato in Italia verso i primi di marzo del 1943 fu ricoverato all'ospedale militare di Salsomaggiore fino alla fine di aprile dello stesso anno quando rientrato a casa per la convalescenza. Il 6 settembre 1943 andò al Comando alpino di Udine, che lo invio il giorno successivo a Gemona, dove incontrò l’altro fratello, artigliere alpino, in forza al Gruppo Osoppo. L'8 settembre con un mezzo di fortuna rientrò per sempre a casa scrivendo la parola fine alla propria odissea.


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