Manlio Kiussi, classe 1909, si è sposato con la signora Annamaria Natta nel 1934 ed ha avuto due figli. Nel lontano 1929 ha fatto il corso ufficiali negli alpini a Milano, dove fu assegnato come Sottotenente all’8° Rgt. Btg. Gemona a Udine. Fu richiamato nel 1940 come Tenente a Venzone e in quella circostanza comandò un plotone in Grecia; successivamente fu mandato a Gassano, Gemona e Cividale e fu ricongedato nel 1941. Su disposizione del Ministro della Guerra e per sua richiesta, avendo ottenuto in servizio brillanti risultati, ebbe l'avanzamento per effettuare il corso di Capitano. Sostenne tutti gli esami in presenza di una commissione di Generali di tutte le armi con ottimi risultati; di qui, poi, entrò in aspettativa. nel dicembre del 1942 fu richiamato a Belluno con i gradi di Capitano, ma con funzione da Aiutante Maggiore. Nel marzo del ’43 fu mandato in Francia come comandante di una delle tante compagnie del 7° Alpini. Fu catturato dai tedeschi e imprigionato nei campi di prigionia di Tschenstochav, Cholm G.G e Wietrendorf; la sua odissea finì nel ’45, poco prima della fine della guerra. Per la cronaca è doveroso ricordare che al suo rientro in Italia si ferì alla fronte per il ribaltamento del camion che lo stava rimpatriando. Nel 1950 fu richiamato nella caserma di Fanteria a Cesano (Roma) per un corso di aggiornamento di nuove armi e di nuovi mezzi. Nel 1954 per meriti di guerra diventò “penna bianca” e nel settembre dello stesso anno gli furono conferite due croci di guerra al merito. È andato avanti il 14 febbraio del 1999.





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