Ho incontrato la signora Elda Brosolo, vedova di Alberto Gravato, già nostro socio, andato avanti il 15 maggio 1993. La signora Elda mi ha raccontato le lunghe vicende vissute dal marito iniziando da quando Alberto cominciò il servizio di leva, il 13 marzo 1932, fu dapprima destinato alla 72ª Compagnia del Battaglione Tolmezzo e poi, fino al 2 ottobre 1933, al comando dell'8° Alpini a Udine. Fu mobilitato dall'aprile del 1935 al luglio del 1936 per la guerra d'Abissinia, con l'allora Capitano Galliano Scarpa (diventato poi, in servizio, Generale di Corpo d'Armata e Comandante dell'Accademia Militare). Nel luglio del 1936 Alberto fu promosso sergente. Fu richiamato nel 1939 ed ebbe incarichi a Tolmezzo, Artegna, Premariacco ed Udine. Scoppiata poi la guerra destinato al fronte russo con la divisione Julia, al momento della partenza fu, per sua fortuna, sostituito da un amico che non fece più ritorno. Dopo l'armistizio fu prelevato dai tedeschi ed incaricato di operare come contabile fino al 30 aprile 1945, fine della guerra. Nella vita civile fu uno dei veterani del C.A.I. al quale era iscritto fin dal 1928.

 Partecipò a diverse escursioni e scalate: dall'Antelao alle Cime di Lavaredo, a Cima Manera, al Campanile con "Chechi" Maddalena, R. Carlesso, G. Marchi e M. Boranga, tutti nostri soci andati avanti. Il suo amore per gli alpini e l'alpinismo l'hanno spinto, fin negli ultimi anni della sua vita, a compiere belle imprese montanare.

Soltanto alla fine, mi disse la moglie, non se la sentiva più di partecipare alle adunate nazionali e alle riunioni alpine in quanto gli ricordavano i vecchi amici ormai morti e, pensando a loro, gli veniva da piangere.


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