Nata a Fiume d’Istria (ex
Italia), residente a Pordenone.
Poeta, pittrice, scultrice,
incisore e ceramista autodidatta, partecipa attivamente alla
vita artistica, destando e conseguendo, in varie parti d’Italia
e all’estero, consensi di critici e di pubblico.
Hanno scritto di lei: Il Resto
del Carlino di Ferrara, Il Messaggero Veneto, Il Gazzettino di
Venezia, Il Piccolo di Gorizia, La Gazzetta del Popolo, Il
Gazzettino Vesuviano, Il Manzanese, Il Momento, Il Popolo, Primi
Piani, Il Corriere di Pordenone.
Hanno parlato di lei: il
giornalista Italo Cataruzza, il prof. Sergio Gentilini, il prof.
Isidoro Spinelli, il prof. Aldo Peresson, il prof. Carlo Toppani,
la prof.ssa Stefania Cuccarolo, il prof. Paolo Zauli, il maestro
Luigi Paolin e Sergio Perini.
In occasione della mostra a
Cividale del Friuli, nel maggio 1994, l’arch. Magda Gruarin ha
scritto:
«Nadia Kudlizka è un’artista poliedrica che sa dedicarsi con
tenacia e notevole spirito creativo a diverse forme di
espressione: pittura, grafica, acquarello, ceramica ed anche
poesia.
Ogni sua opera è testimonianza di profonda sensibilità ma anche
di grinta ed originalità.
Oggi vediamo qui esposte le incisioni della Kudlizka:
l’incisione, di per sé, è una tecnica estremamente laboriosa che
richiede l’utilizzo di diversi materiali, anche “sporchi”, come
ad esempio la pece; l’artista usa, nelle incisioni che vedete,
anche delle tecniche miste (acqua forte, acqua tinta, maniera
pittorica) e lo fa in modo impeccabile riuscendo a raccontare se
stessa, le cose che ama e che fanno parte integrante del suo
mondo.
La Kudlizka ama i paesaggi (osserviamo in questa mostra degli
scorci della Val d’Arzino, le antiche terme romane a Torre di
Pordenone, la laguna …); esprime un affetto particolare per gli
animali che raffigura con ricchezza di particolari e dinamicità.
E poi abbiamo due incisioni che appartengono ad una tematica
cara all’artista e che trova spazio nella sua pittura: l’arte
sacra. L’ultima passione di Nadia Kudlizka è la ceramica: anche
i suoi vasi, alcuni di terracotta ed altri lavorati con la
tecnica Raku, sono una chiara espressione di forza ed
originalità: non è resistita alla tentazione, in alcuni di essi,
di proporre ancora una volta uno dei soggetti che, come abbiamo
visto prima, sono tra i suoi preferiti, e cioè gli animali.»
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