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MARIO CARLINI

Pordenone, via del Geniere, 2

Tel. 0434-361926

Codroipese, bancario in pensione, residente dal 1967 – per motivi di lavoro - a Pordenone.

Ho cominciato, fin da piccolo, a disegnare e dipingere per passione. Non ho fatto studi specifici, a parte disegno, per lo più geometrico, alle scuole medie e, nel 2001, un breve corso di acquarello, dal quale però ho imparato poco o niente. I miei lavori – che spaziano dal ritratto al paesaggio, con predilezione per la caricatura – li faccio un po’ … “a capocchia” e senza uno stile preciso.

Per questo mi ritengo un “non artista”.

Non ho preferenze: uso le tecniche più svariate che vanno dalla matita al carboncino e all’inchiostro di china (pennino o pennello), dal pastello all’acquarello, dalla tempera all’olio. Uso però tali tecniche a modo mio, senza seguire nessuna metodologia, con risultati talvolta buoni, talvolta meno buoni.

Lavoro soltanto per passatempo ed ho il vizio di avere eccessiva fretta nel portare a termine il lavoro, senza badare troppo al risultato finale. Siccome ho la tendenza a prendere le cose non molto sul serio, non m’importa minimamente che i miei lavori piacciano, o meno, a chi li guarda, mi basta soddisfino me solo; per questo motivo non ho mai voluto venderne, casomai li regalo.

Nel 1948, a tredici anni, partecipai alla mia prima mostra di lavori, fatti da ragazzi, con una decina di disegni colorati ad acquarello, alcuni dei quali tratti da vignette di giornaletti, altri di soggetto religioso.

Nello stesso anno realizzai il primo quadretto ad olio, regalato agli zii di Detroit (USA), mentre il secondo (Cristo che porta la croce), dipinto nel 1950 e ora a Windsor (Canada), da mio fratello.

Da bambino dicevo che, da grande, volevo fare il pittore ma, poiché i miei pensavano che “i pittori muoiono di fame”, mi indirizzarono a tutt’altra materia scolastica, ragioneria, studio per il quale, tra l’altro, non mi sentivo nemmeno molto (quasi per niente!) portato.

Durante il servizio militare, alpino a Santo Stefano di Cadore, disegnai i “Baffi” (enormi cartelloni con i nomi dei congedanti, caricature, “donnine”, ecc. che accompagnavano i vari scaglioni in procinto di terminare la naja) del 1° e 2° 1935 e, una volta a casa, quelli del 1° e 2° 1936.

Nei lunghi anni lavorativi (quasi quaranta) avevo praticamente abbandonato questo hobby, limitandomi, oltre a realizzare qualche sporadico dipinto, a disegnare vignette caricaturali – talvolta anche dissacranti, che commentavano, e spesso mettevano in burletta, fatti riguardanti l’attività bancaria – vignette che, se passavano la … censura interna, venivano pubblicate nella rivista del Circolo del Personale della banca.

Una sola volta, nel 1985, partecipai a una mostra di beneficenza, a favore della “Via di Natale”, organizzata dal Circolo stesso. Cinque o sei anni dopo essere entrato in quiescenza, ho ripreso nuovamente questo passatempo: infatti i miei lavori sono in gran parte degli anni Duemila.

Sono stato primo seguace (come San Pietro!) di Andrea Susanna nella fondazione della squadra Artisti del Gruppo A.N.A. Pordenone Centro e, ancora oggi, oltre a partecipare con qualche mio lavoro alle rassegne d’arte organizzate da detta squadra, provvedo a creare le bozze delle locandine e dei pieghevoli e a trasmettere al Centro Filatelico i soggetti – tratti da lavori di un artista a “turno”- per le cartoline.

Infine preparo gli attestati da rilasciare ai partecipanti alle rassegne stesse.

Ultimamente la passione per questi lavori mi è notevolmente scemata: mi manca … l’ispirazione, per cui … batto un po’ la fiacca!

21 a

Romolo Marchi

Someggiata in ripiegamento

21 b

Emma

Parco di San Floriano

21 c

Il Livenza a Sacile

Maschere a Venezia