Sacilese di nascita, si avvicina
alla pittura ad olio da giovanissima, incontrando il favore
degli insegnanti che la sostengono apprezzandone la dolcezza e
l’attento uso del colore nei semplici paesaggi della campagna
veneta che sin da allora predilige.
La vita le impone, però, altre
scelte e così, per lunghi anni, è costretta ad accantonare la
passione per la pittura e dedicarsi interamente alla famiglia e
al lavoro.
Mantiene, tuttavia, frequenti
contatti con il mondo artistico. Una volta libera da impegni
familiari, riprende in mano pennelli e colori proseguendo, sia
pure a distanza di molti anni, il cammino pittorico forzatamente
interrotto.
Le sue tele sono semplici e
lievemente nostalgiche: spazi di vita contadina e paesana come
ricordi di un’adolescenza serena, case, fiori, animali
domestici, maschere e nature morte come malinconiche memorie di
vita quotidiana, barche, fiumi, cieli densi di nuvole come
retaggi di un mondo interiore rimasto immutato del tempo.
I suoi dipinti esprimono il suo
animo mite, modesto e solitario, fortemente impegnato però a
comprendere a fondo l’esistenza, commosso di fronte alla
bellezza della natura e poco incline alle mode e alle influenze
effimere della modernità.
Fa parte di circoli artistici
locali di cui è attiva promotrice, ha partecipato a numerose
esposizioni collettive a Pordenone, Conegliano, Sacile,
Portobuffolé, Vittorio Veneto, Motta di Livenza, La Reale
(Francia); la mostra personale tenuta a Roveredo in Piano e
presentata dal critico Sergio Gentilini, ha incontrato grande
affluenza e simpatia di pubblico: è stata recensita su diversi
organi di stampa.
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